Aspettando la Vendemmia
Aspettare la vendemmia a Tenuta Torciano è sempre un festival per i miei sensi: è così bello osservare i vitigni che si colorano di piccoli pallini violacei o dorati, piccole pepite di nettare gustoso. E pensare che per gli antichi Greci il vino veniva considerato la bevanda degli dei! E la devozione a questo nettare era tale che vi dedicarono una divinità: Dioniso; eppure è bellissimo vedere come gli acini, nonostante la siccità e il gelo primaverile di questa stagione, si siano dimostrati dei veri e propri combattenti, dei mini-eroi che andranno ad aumentare “l’onore” del meraviglioso vino che ne verrà estratto. Nonostante la quantità di uva sarà molto inferiore, posso garantirvi che la qualità di questi acini tenaci sarà superiore.
Il fascino dell’antica viticoltura
Quando arriva la vendemmia a Tenuta Torciano la storia si risveglia: è bello osservare le dita sapienti di mani esperte che recidono con delicatezza le uve dai vitigni e come fossero dei neonati appena nati le adagiano nelle casse, culle pronte ad accoglierli. Questo è uno dei momenti più belli perché le persone si uniscono e nella completa armonia ed allegria si aiutano per accogliere i doni della natura, regalati forse da Dioniso. A Tenuta Torciano da sempre si raccoglie le uve con il metodo tradizionale, perché si ama profondamente il proprio mestiere e si mira a non danneggiare assolutamente i vigneti. Non ci si lamenta se è lungo o se è faticoso, è il metodo che fa parte di una storia lunga migliaia di anni, è un modo per prendersi cura della propria terra e rispettarla, curarla e mantenerla.
Tutti i colori della Vendemmia
Pierluigi, il fondatore di Tenuta Torciano, è figlio del suo tempo e, come una sapiente pittore, conosce la tavolozza e sa bene quali uve cogliere: porta avanti la tradizione del nonno (anch’esso viticoltore) con passione e ricorda gli insegnamenti dell’avo: lui sa bene che si coglie per prima l’uva bianca, come la Vernaccia o lo Chardonnay, perché è la prima a raggiunge la maturazione e poi verrà quella rossa, come lo Shiraz o il Merlot. Pierluigi sa anche che i vini dolci possono aspettare, anche due mesi, perché devono raggiungere un alto grado zuccherino, solo con il tempo; perché il tempo rende il vino migliore ma anche le persone migliori; perché il vino scorre nelle sue vene, ed è la sua storia.