Roma, 28 marzo 2014

L’Air Force One di Barack Obama ha lasciato l’aeroporto di Fiumicino poco dopo le 11, direzione Riad. Si conclude quindi così la 4 giorni europea del presidente americano che, dopo la tappa italiana, continuerà il suo tour in Arabia Saudita. In programma per Obama due appuntamenti pubblici: un incontro e una cena con il re Abdullah nel suo accampamento nel deserto, che si trova a 30 minuti di elicottero dalla capitale saudita. A Riad il presidente degli Stati Uniti riaffermerà l’impegno per una transizione in Siria e l’intenzione di trovare un’intesa con l’Iran sul programma nucleare.

Dopo essere stato in Olanda e in Belgio, si è conclusa con una visita in Italia durata poco più di 24 ore la 4 giorni europea di Obama. Una visita lampo quella del presidente americano nel nostro Paese ma densa di impegni, cominciata con l’incontro in Vaticano con Papa Francesco, continuata al Quirinale con il Presidente Napolitano e conclusasi con l’incontro a villa Madama con il premier Renzi. Terminati gli incontri istituzionali il presidente americano si è poi concesso una visita al Colosseo e ha concluso la sua giornata romana con una cena a villa Taverna, residenza dell’ambasciatore statunitense, a cui ha partecipato anche il presidente della Fiat John Elkann.

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Con Papa Francesco: “Meraviglioso incontrarla”

La visita a Roma inizia in Vaticano, dove Papa Bergoglio accoglie Obama con un semplice “Welcome”, “Benvenuto”. Anche Obama è informale, quando invita il Papa alla Casa Bianca “a visitare anche il giardino” (da dove provengono alcuni semi da lui donati per le Ville Pontificie di Castelgandolfo). Francesco risponde: “Come no’?”. Quindi, il colloquio tra i due che dura circa cinquanta minuti. Tra i temi trattati, “l’esercizio dei diritti alla libertà religiosa, alla vita e all’obiezione di coscienza nonché il tema della riforma migratoria”, rende noto la sala stampa vaticana. “Infine – conclude il comunicato – è stato espresso il comune impegno nello sradicamento della tratta degli esseri umani nel mondo”.

La colazione con Napolitano

Subito dopo, l’incontro con Giorgio Napolitano. Obama definisce il capo dello Stato “un uomo di Stato forte. l’Italia è fortunata ad averlo”. Tra i due c’è un “lungo e cordiale colloquio”, allargato poi alle delegazioni dei rispettivi Paesi e seguito da una colazione.

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La fiducia a Renzi

Successivamente l’incontro a Villa Madama con Matteo Renzi. Dal colloquio di un’ora con il premier italiano esce la fiducia nell’Esecutivo: Obama è impressionato dall'”energia” dell’ex sindaco di Firenze ed è convinto che Renzi “saprà portare avanti” il Paese. E che una nuova generazione di leader è “positiva per l’Italia e la Ue”. Renzi, che alla Casa Bianca era stato ricevuto da “primo cittadino”, come ha ricordato Obama scandendo le parole in italiano, ricambia, definendo il presidente Usa una “fonte di ispirazione” per lui e il suo staff e gli Stati Uniti un “modello”. Ma non si tira indietro: “Yes we can ora vale anche per l’Italia – dice – non abbiamo più alibi e agli italiani dico: non cerchiamo scuse. Dobbiamo cambiare noi stessi”.

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L’Europa, la crescita e l’austerity

Con il presidente del Consiglio Obama si intrattiene più di un’ora. I temi sul tavolo sono molti, a cominciare dall’Unione Europea. E poi ancora l’Ucraina, la Nato, i tagli alla difesa. E nel lungo colloquio c’è spazio anche per chiedere un ulteriore appoggio agli Usa sui marò e ringraziare per il supporto dato fino ad ora. Dalla sua parte, il presidente Usa elogia subito le “azioni intelligenti della Bce” di Mario Draghi, che hanno permesso all’Europa di fare dei passi avanti. E poi aggiunge: il dibattito tra “crescita e austerity è un dibattito sterile. Le finanze pubbliche devono essere in ordine, ma più si cresce e più i conti sono in ordine”, dice Obama. Renzi annuisce e torna a ripetere che l’Europa ha bisogno di crescita, che lui punta a “cambiare l’Italia per cambiare l’Europa”.

La visita al Colosseo

Quindi il presidente degli Stati Uniti si sposta al Colosseo, per l’occasione svuotato dai turisti. “Eccezionale, incredibile”, lo definisce Obama, che aggiunge: “È più grande di alcuni degli attuali stadi di baseball!”. Infine il rientro a Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore Usa in Italia, per una cena ufficiale. Tra gli ospiti c’è anche John Elkann, il presidente della Fiat che ha unito i suoi destini alla Chrysler americana: “Un incontro molto positivo”, riferisce poi l’industriale all’uscita dal palazzo.

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